Le dimensioni del cuore cambiano durante la gravidanza. La tachicardia è una conseguenza comune ma quando è bene consultare un medico?
Maggior volume del sangue in circolo nell’organismo e cambiamento delle dimensione del cuore sono le principali cause della tachicardia durante la gestazione. Nei mesi il fenomeno può aumentare, vediamo quando è il caso di approfondire il segnale che il corpo invia.
Con il termine tachicardia si intende una condizione di frequenza cardiaca accelerata con un numero di battiti al minuto oltre 100 a riposo. In una persona sana, senza patologie, la frequenza cardiaca a riposo dovrebbe aggirarsi tra i 60 e i 100 battiti al minuto. Svolgendo attività fisica è normale che il numero dei battiti al minuto aumenti così come in caso di febbre o di stati particolarmente ansiosi.
La maggior parte delle volte questi episodi di tachicardia sono temporanei e non devono destare preoccupazione. Anche in gravidanza può accadere di avere i battiti del cuore accelerati. Dipende delle modifiche che il corpo subisce per accogliere il feto e farlo sviluppare. Un carico pesante principalmente per il cuore. Il volume del sangue aumenta così come le dimensioni del cuore e la gittata cardiaca, volume di sangue espulso ogni minuto dall’organo. Da qui la tachicardia con un aumento di 15/20 battiti al minuto.
Quando la tachicardia non deve essere sottovalutata
La tachicardia in gravidanza nella maggior parte dei casi è fisiologica e, dunque, non deve preoccupare la gestante. Diverso il caso in cui si dovessero avvertire altri sintomi in associazione alla tachicardia. Può succedere di avvertire maggiore stanchezza o più agitazione oppure di avere il fiato corto e un battito del cuore non ritmico. Sono tutte conseguenze del progredire della gravidanza causate dall’aumento dell’utero e del fabbisogno nutritivo del bambino.
Tutti i sintomi descritti rientrano nel quadro fisiologico legato alla gravidanza e al cambiamento del corpo ma ogni nuovo sintomo è bene che venga riferito al ginecologo o all’ostetrica soprattutto se interferisce pesantemente sullo stato di salute. Meglio essere previdenti, dunque, ed escludere la presenza di una patologia.
L’aumento della tachicardia e degli altri sintomi segnalati potrebbe essere dovuto ad un’aggravamento dell’anemia fisiologica gravidica, ad un disequilibrio idroelettrico, ad un eccessivo aumento di peso o di utilizzo di sostanze stimolanti come la teina o caffeina. Altri fattori che causano la tachicardia e richiedono un monitoraggio adeguato sono l’ansia o lo stress oppure le disfunzioni alla tiroide. Per escludere una patologia, dunque, bisogna consultare subito il medico se le condizioni associate alla tachicardia cominciano ad essere invalidanti.