In queste ultime ore stanno ritirando il grana padano dai supermercati dopo il richiamo ufficiale: ecco che cosa hanno trovato dentro.
Il formaggio semigrasso a pasta dura è tra i prodotti più consumati dagli italiani e si trova in tutti i supermercati. È un alimento noto non solo per il suo gusto ricco, ma anche per la sua consistenza granulosa. Il cibo viene prodotto soprattutto nel Nord Italia ed è uno dei formaggi italiani più apprezzati al mondo.
Non c’è dubbio sul fatto che il Grana Padano continui ad essere un autentico tesoro culinario tutto italiano, amato sia in casa che all’estero. Nelle ultime ore, però, il Ministero della Salute ha pubblicato sul sito web ufficiale un richiamo precauzionale su alcuni lotti del formaggio Grana Padano Dop, mettendo in allerta i consumatori, invitandoli a non consumare il prodotto a causa della presenza di corpi estrenei al suo interno.
Come già anticipato, il Ministero della salute ha segnalato un richiamo da parte dell’operatore del formaggio Grana Padano Dop grattugiato a marchio Consilia. L’avviso è stato pubblicato sul sito web ufficiale in data 9 ottobre 2024, nel quale vengono spiegati i motivi che hanno portato alla decisione del ritiro dal commercio.
La segnalazione spiega che ci potrebbero essere dei corpi estranei metallici nel formaggio. Le confezioni ritirate sono quelle da 100 grammi con il lotto 24256 Y, con il termine minimo di conservazione (TMC) è di 11/12/2024 (codice EAN 8000965012676). Il prodotto in questione è stato prodotto dalla Latteria Sociale Mantova Società Agricola Cooperativa per Sun Soc.Cons. a r.l.
Lo stabilimento di produzione è situato a Marmirolo, in provincia di Mantova, precisamente in Strada Rodone 13, per Selex Gruppo Commerciale Spa il cui marchio di identificazione è IT 03 365 CE. Per evitare spiacevoli conseguenze e in via del tutto cautelativa, l’azienda ha raccomandato tutti i consumatori di non mangiare il Grana Padano grattugiato richiamato dal Ministero della Salute.
Quindi si consigli di guardare bene il numero di lotto e il termine minimo di conservazione indicato sulla confezione del prodotto. Coloro che sono in possesso del formaggio possono restituirlo al supermercato o a qualsiasi altro punto vendita d’acquisto per ottenere un rimborso. Questa non è la prima volta che il Ministero della Salute interviene con un avviso ufficiale per comunicare ai consumatori di non mangiare un determinato prodotto.
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