Se accendi il forno salta la corrente? Non è colpa dei Watt ma di questo dettaglio che nessuno ti spiega

Quando salta la corrente, in molti pensano erroneamente che la colpa sia dei Watt utilizzati: la verità è all’interno della nostra bolletta.

Da quando il mercato libero ha preso il sopravvento nella vita dei consumatori, il cittadino medio ha imparato a conoscere meglio il meccanismo delle corrente elettrica sul lato più ‘tecnico’. Questo, un po’ per prevenzione da eventuali sovrapprezzi, un po’ per l’informazione incessante negli ultimi mesi.

Se accendi il forno salta la corrente
Forno, perché salta la luce quando si accende – pltpuregreen.it

Nonostante questa ondata di nozioni, chi non è ‘addetto ai lavori’ può provare una certa difficoltà nel comprendere realmente il meccanismo che determina i costi in bolletta e, conseguentemente, la causa di un ipotetico salto della corrente elettrica.

Da anni la causa è spesso imputata al forno, effettivamente potente a livello energetico. Tuttavia, per capire bene la questione è bene fare un semplice, quanto essenziale recap del funzionamento dell’energia elettrica. Questo, prendendo come fonte principale i contratti energetici stipulati. Da qui è possibile capire il motivo per cui la corrente salta di frequente, nonché decidere se optare al risparmio, o adattare il tutto alle proprie esigenze domestiche.

Perché salta la corrente quando il forno è acceso?

Quando salta la corrente perché abbiamo acceso il forno, la prima cosa che molti pensano è che stiamo consumando troppi watt. In realtà, non è solo una questione di consumo, ma piuttosto di come gestiamo la potenza disponibile nel nostro impianto elettrico.

Perché salta la corrente quando il forno è acceso
Contratto di energia elettrica: la vera causa del blackout in casa – pltpuregreen.it

In primo luogo, facciamo una distinzione essenziale. La potenza disponibile (costo fisso in bolletta) rappresenta il massimo di energia che il nostro impianto elettrico può fornire in un determinato momento, stabilita dal contratto con il fornitore (di solito tra 3 e 6 kW per le abitazioni). La potenza impegnata (costo del consumo), invece, è l’energia che effettivamente stiamo utilizzando in quel momento, ossia la somma dei consumi di tutti gli elettrodomestici accesi. Se la potenza impegnata supera quella disponibile, il contatore stacca la corrente per evitare sovraccarichi.

Ogni contratto di fornitura energetica specifica quanta energia possiamo utilizzare contemporaneamente: questa è la potenza disponibile che determina i costi fissi in bolletta. Se accendiamo più elettrodomestici potenti nello stesso momento e la somma dei loro consumi supera quella soglia, il contatore scatta per proteggere l’impianto da sovraccarichi.

Il forno, con i suoi consumi elevati, è spesso il colpevole principale, ma in realtà è l’intero carico complessivo che manda in tilt l’impianto. Per evitare questi inconvenienti, possiamo adottare alcune strategie. La prima è quella di distribuire meglio i consumi, evitando di accendere insieme elettrodomestici ad alto assorbimento, come forno, lavatrice e lavastoviglie. Questo aiuta a restare sotto la soglia della potenza disponibile e a non far saltare la corrente.

Un’altra opzione, se ci rendiamo conto che gli episodi di blackout sono frequenti, è quella di valutare un aumento della potenza disponibile nel nostro contratto. Molti impianti domestici sono tarati su una potenza di 3 kW, che potrebbe essere insufficiente se utilizziamo diversi elettrodomestici contemporaneamente. Passare a una potenza più alta, come 4,5 o 6 kW, potrebbe risolvere il problema, ma bisogna anche considerare l’aumento dei costi fissi in bolletta.

Un’altra soluzione? Optare per l’efficienza energetica degli elettrodomestici. Quelli più vecchi, infatti, tendono a consumare molto di più rispetto ai modelli moderni. Per avere un quadro più chiaro, si può installare un contatore intelligente che ci permette di sapere esattamente quanta energia stiamo utilizzando in un determinato momento.

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