Sai cosa anche ingerisci ogni volta che mangi le cozze? Non ti piacerà saperlo

Il consumo degli alimenti deve presupporre un approccio coscienzioso, soprattutto per il pesce: cosa rischi mangiando le cozze.

Il pesce rappresenta forse l’alimento che contiene alcune delle sostanze benefiche più importanti e che al contempo può danneggiare seriamente l’organismo umano. Un approccio scorretto all’ingrediente può comportare conseguenze più o meno gravi.

Cosa ingerisci quando mangi le cozze
Cozze, cosa ingerisci quando le mangi senza controllo – foto: canva – pltpuregreen.it

Le cozze ad esempio sono protagoniste di molte pietanze della cultura gastronomica italiana. È importante, per questo, conoscerne la natura, onde evitare di dover correre repentinamente al pronto soccorso per un’intossicazione alimentare.

Consumo di cozze: tutto ciò che occorre sapere

È importante considerare la cozza come una spugna, soggetta dunque alle sostanze che vengono disperse nell’ambiente. I mari, di fatto, divengono sempre più inquinati con il passare del tempo, a causa dei frenetici ritmi industriali. I molluschi per loro natura setacciano l’acqua e si nutrono di plancton ed organismi vegetali vari. Può capitare tuttavia che molti esemplari entrino in contatto con le acque di scarico e che dunque si depositino al loro interno enterobatteri dannosi e salmonella. Onde evitare un’intossicazione alimentare, sarebbe opportuno evitare di consumarli crudi.

Cosa sapere sul consumo di cozze
Cozze: informazioni importanti per il consumo – foto: canva – pltpuregreen.it

Sfatiamo definitivamente il mito secondo cui il limone sia sufficiente ad eliminare eventuali batteri depositati sulla superficie delle cozze (il medesimo discorso vale per le ostriche). Va percepito esclusivamente come un condimento, volto a rendere più piacevole il sapore del pesce. Per questo motivo consumare cozze, così come le vongole, crude è altamente sconsigliato da nutrizionisti e dottori. La potenza del fuoco, possibilmente a circa 100 gradi, garantirà la reale sicurezza del prodotto.

Altrettanto fondamentale è poi controllare la loro provenienza e verificare che la confezione riporti il marchio di conformità europea CEE. Le possibili conseguente di un approccio scorretto al consumo di cozze implicano l’insorgenza di diarrea, colera, epatite virale di tipo A o E e molto altro. I pericoli si ridimensionano progressivamente laddove si prediliga un prodotto allevato e controllato. In tal caso le cozze crescono i bacini circoscritti, per cui è impossibile che entrino in contatto con le acque di scarico delle navi e dei canali industriali.

La Fenice Mitilicoltura, società di allevamento di cozze di Cervia, ha infatti spiegato: “Sarebbe sempre meglio cucinarle. Tuttavia, come ad esempio nel nostro caso, l’allevamento è situato in acque classificate di zona A, quindi idonee al consumo diretto senza dover passare per uno stabulario”. Con questo si intende la depurazione pre-confezionamento. Analisi e controlli periodici garantiscono la salubrità e sicurezza dei loro molluschi.

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