Se la noia è una nemica in cucina, c’è una soluzione: la ricetta della pasta allo Scarpariello è una vittoria! La cucina napoletana è ricca di folklore, storia e soprattutto bontà!
Chi non ha mai sentito parlare di Ragù Napoletano? La cucina partenopea è una ricchezza per la cultura italiana. Non esiste solo la buonissima versione bolognese, ma la Penisola può vantare di eccellenze note a pochi, ma che tutti vorrebbero gustare! La Campania è una Regione piena di bellezze, ma molti si soffermano sugli gnocchi alla Sorrentina, dimenticandosi che tutte le altre città e province, hanno delle prelibatezze uniche al mondo. La ricetta della pasta allo Scarpariello è una vittoria, perché preparare questo ragù rende versatile ogni preparazione!
Primi piatti da urlo, o meglio da Smorfia Napoletana! Chi va a Napoli piange due volte, prima quando arriva, e poi quando se ne va. Al di là della stereotipia e di detti noti a tutti, la cultura campana ha davvero tanto da offrire, come l’impensabile ma coerente, sublime kantiano. Napoli è un’occasione di ricchezza che a primo impatto quasi “sciocca”, perché nessun posto del mondo ha le stesse caratteristiche di questa parte d’Italia. È così “tanto tutto in una volta”, da sembrare “troppo”, ma è poi che viene il bello.
Si fa accenno alla filosofia kantiana, perché cos’è il sublime, se non qualcosa che prima ti fa paura (perché ti sconvolge per la sua grandezza) e poi ti stupisce per la bellezza che fa provare? Se non è questa Napoli, allora, cos’è? I sapori, odori e vitalità di questo luogo non si possono imitare, ma tutti possono viverli, perché l’essere partenopei non lo si spiega.
Assaggiando anche solo un piatto così semplice e facile da preparare eleva a qualcosa di speciale da far raggiungere una bellezza insolita. Filosoficamente parlando, la preparazione della pasta allo Scarpariello è legata ai Quartieri Spagnoli da una legenda che pochi conoscono. Era il cibo degli “scarpari”, da qui il suo nome, ma perché?
Venditori e riparatori di scarpe, appunto gli scarpari, avevano come cavallo di battaglia proprio questo primo piatto, e a quanto pare tutt’ora è così. Solo che questa tradizione si è estesa ben oltre il Quartiere, persino fuori Regione! La ricetta è così buona e facile, che chiunque adesso vuole avere un pezzetto di Napoli in tavola. Ma c’è di più, perché proprio il lunedì? La pasta va mangiata proprio in questo giorno della settimana secondo la tradizione. Non perché dia la giusta “carica”, ma per un’altra ragione.
La ricetta della pasta allo Scarpariello va preparata di lunedì, perché fin dal passato, era il giorno libero degli scarpari! Spaghettoni, paccheri o mezzanelli, sono buoni tutti i formati di pasta elencati, ad ognuno il suo gusto, ma soprattutto… ciò che ha in dispensa! È sempre stato un piatto “povero” che metteva insieme gli ingredienti che si aveva in casa. Dal formaggio stagionato da grattugiare, al sugo avanzato proprio dalla domenica.
Per circa 4 persone sono necessari: 320 g di spaghettoni, paccheri o mezzanelli, la scelta della pasta è personale. Si può essere tradizionalisti o rivoluzionari, tanto è il ragù napoletano a fare la differenza. Poi servono circa 400/500 g di pomodorini freschi della qualità datterini, immancabile 1 spicchio di aglio, il già citato formaggio grattugiato, va bene sia solo parmigiano o pecorino, o un loro mix. Infine, una bella colata di olio extravergine d’oliva, un pizzico di sale e del basilico fresco che inebria con il suo aroma.
Come si prepara? Oltre che ad essere una ricetta composta da ingredienti semplici, genuini e facilissimi da trovare, è la sua preparazione pratica a stupire ancora di più. Si è fatto cenno al fatto che si tratta di una pasta che “mette insieme ciò che è avanzato”, e questa condizione dà proprio l’idea di qualcosa che si prepara con poca precisione, ma con tanto gusto.
Appunto, nel primo passaggio è necessario mettere su l‘acqua a bollire, e quando raggiunge la temperatura, salarla. Il secondo concerne l’avere tutti i prodotti pronti all’uso. Sciacquare e tagliare i pomodorini, va bene grossolanamente, e poi grattugiare il formaggio scelto. L’importante è che quest’ultimo si ben stagionato. Per intenderci, quel pezzo di parmigiano in frigo di cui ci si era dimenticati l’esistenza, è perfetto! Più salva-risparmio di questo, cosa c’è?
Segue poi “imbiondire” l’aglio su padella calda e con una generosa colata di olio. Una volta raggiunta la colorazione, ed il profumo si estende in tutta la cucina, versare i pomodorini e cuocere a fuoco lento per 15 minuti circa. Aggiustare di sale secondo proprio gusto. Quando il sugo è quasi pronto, si può cuocere la pasta, ma meglio lasciarla indietro così da “risottarla” con il ragù napoletano.
A pochi minuti dal termine, la si passa nella padella del sugo con un po’ di acqua di cottura se c’è troppa densità, e a fuoco spento si amalgama tutto con il formaggio grattugiato scelto. Olio a crudo e del basilico fresco, rendono questo piatto sovrano per il palato!
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