Regalare soldi con bonifico bancario è possibile, ma bisogna fare molta attenzione alla causale per evitare i controlli del Fisco.
Per effettuare un bonifico per regalare denaro ai figli o ai nipoti, bisogna indicare nella causale la giusta descrizione per evitare che l’Agenzia delle Entrate operi verifiche e accertamenti.
Il bonifico bancario o postale è un’operazione che consente il trasferimento di denaro da un conto corrente a un altro. Il bonifico contiene una serie di dati: il mittente (colui che effettua il bonifico); il beneficiario (colui che riceve i soldi); l’IBAN del beneficiario (che individua il conto corrente dove saranno accreditati i soldi); la causale (che contiene la motivazione del bonifico).
La causale non è obbligatoria, ma è sempre preferibile inserirla per giustificare la transazione. Nel caso di trasferimento di denaro tra genitore e figlio, o tra sorella e fratello, per un regalo di compleanno o per una vacanza, è opportuno specificare nella causale la motivazione. Questo per evitare i sospetti dell’Agenzia delle Entrate.
Per eliminare ogni dubbio, è opportuno utilizzare una descrizione precisa e univoca, ad esempio “Regalo della nonna alla nipotina Luisa” o “Regalo di compleanno da papà alla figlia Roberta“. Inoltre, se il bonifico è effettuato per una festività specifica, è il caso di inserirlo nella causale, tipo: battesimo, comunione, laurea, eccetera.
Oltre alla parola “regalo” nella causale è possibile utilizzare la parola “donazione”, questo per evidenziare che la somma versata non è un pagamento o una forma di reddito sottoposto a tassazione. Infine, anche se il bonifico è di un importo minimo, è sempre il caso di specificare in modo dettagliato la causale del bonifico.
Di solito si usa inserire nella causale “versamento” che specifica l’operazione ma non specifica la motivazione che potrebbe essere di qualsiasi natura. Pertanto, evitare di utilizzare una parola comune come “versamento” e specificare la giusta motivazione. La giusta causale, in sede di controllo dell’Agenzia delle Entrate, non solleverà dubbi e sospetti.
In riferimento agli importi, non esistono limiti quantitativi sulla possibilità di donare soldi al proprio figlio. Ma tuttavia, bisognerà fare attenzione a non ledere le quote di legittima previste dalla legge in favore degli eredi aventi diritto (coniuge, figli o in assenza dei figli, genitori).
In effetti, gli eredi legittimati, potrebbero alla morte del genitore che ha donato i soldi, recriminare di aver ricevuto una quota dell’eredità inferiore rispetto a quanto previsto dalla legge. Potrebbero contestare la ripartizione dell’eredità fatta col testamento, e anche le donazioni fatte dal defunto ancora in vita.
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