Questo fungo non deve assolutamente essere mangiato. Presenta un tasso di tossicità elevatissimo e può portare alla morte.
Esistono tantissime specie di funghi. Quelle acquistate al supermercato sono sicure e commestibili. Prima di essere messe in vendita, infatti, vengono sottoposte a controlli accuratissimi. Molte persone, tuttavia, preferiscono andare nei boschi per muoversi in completa autonomia. Purtroppo, spesso, non riescono a distinguere i funghi buoni da quelli velenosi. Si lasciano fuorviare da alcune caratteristiche che possono trarre in inganno. I rischi per la salute, in questi casi, sono enormi.
Ce ne è uno in grado addirittura di uccidere i malcapitati. Negli ultimi anni, la sua diffusione è aumentata tantissimo. Cresce anche in Italia e, stando alle statistiche, sono sempre di più gli individui che hanno bisogno di un ricovero in ospedale per colpa della sua ingestione.
La micologia è una disciplina affascinante, ma piena di insidie. Lo studio dei funghi necessita di tempo, determinazione e fonti corrette. È impossibile trarre tutti gli insegnamenti necessari da una lettura sul web o da semplici report fotografici. Nella maggior parte dei casi, gli avvelenamenti sono legati a errori compiuti dalle persone inesperte, che credono di poter padroneggiare questa branca scientifica.
I funghi sono buonissimi da gustare, però, necessitano di un’attenzione particolare. Le raccolte svolte in completa autonomia dovrebbero essere sempre sottoposte a un esperto del settore. Non ad amici o a parenti, ma a studiosi che hanno dedicato tutta la loro vista a questo campo. C’è una specie che può facilmente ingannare. Sembra innocuo, ma è altamente velenoso. Si sta parlando dell’Amanita phalloides, conosciuto anche con il nome di ‘Angelo della morte’.
Esso contiene delle tossine pericolosissime per il fegato. Per la manifestazione dei sintomi è necessario aspettare dalle 6 alle 24 ore. Ciò dipende sia dalla variabilità individuale che dal quantitativo ingerito. Si possono avvertire forti dolori addominali, vomito incontrollabile, nausea e sudorazione eccessiva. Spesso, quando ci si reca in ospedale, la situazione è già irreversibile. Una diagnosi tempestiva può salvare la vita delle persone colpite ma, in buona parte dei casi, i danni epatici non possono essere riparati senza ricorrere a un trapianto.
Il consiglio è quello di non tentare la fortuna. Anche se si è certi del proprio raccolto, non bisogna dare niente per scontato. Non vale la pena rischiare la vita per un piatto di funghi. Ci si può divertire a raccoglierli, tuttavia, la prudenza non è mai troppa.
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