Una nuova tassazione per gli immobili che hanno beneficiato di bonus edilizi potrebbe mettere in ginocchio milioni di italiani.
Una notizia prima comunicata nell’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, poi apparentemente smentita dal presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Cioè una riforma catastale che potrebbe comportare un aumento delle tasse sugli immobili per milioni di italiani. Eppure questo piano era lì da anni, almeno dal 2022. Ma cosa potrebbe significare per gli italiani?
Innanzitutto teniamo presente che l’idea è quella di aggiornare il catasto (fermo a oltre 30 anni fa) aggiungendo il censimento degli immobili mai censiti e le nuove misure catastali degli immobili che hanno beneficiato dei bonus edilizi.
Se hai beneficiato di bonus edilizi potresti dover pagare più tasse
E considerando che i primi bonus edilizi risalgono al 1998, quando il secondo governo Prodi li rese disponibili, sono milioni e milioni le famiglie che nel corso degli anni ne hanno beneficiato. Le stime parlano infatti di circa 15 milioni di immobili, sia condominiali che individuali, di cui fanno parte anche le strutture che hanno ristrutturato tramite Superbonus, Ecobonus e Sismabonus.
A livello pratico l’aggiornamento delle misure catastali potrebbe comportare un aumento delle tasse relative agli immobili, ad esempio l’IMU, ma anche le tasse di successione sugli immobili. E non solo: potrebbero comportare anche un aumento dell’ISEE e del reddito lordo a fini Irpef, dal momento che grazie agli interventi di efficientamento il valore degli immobili ha subito un incremento oggettivo.
Questa decisione ha subito suscitato le proteste dell’opposizione al governo. In particolare Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato alla Camera di Alleanza Verdi e Sinistra, si è espresso con parole forti… e ha anche proposto una soluzione.
Secondo Bonelli il Governo se la sta prendendo con persone “colpevoli di aver efficientato la propria abitazione per consumare meno energia e ridurre l’inquinamento. Il governo tassa gli onesti e premia gli evasori fiscali con condoni e il concordato preventivo”.
Allo stesso tempo, invece, rifiuta di imporre una patrimoniale sui grandi patrimoni, che ammontano oggi a circa 210 miliardi di euro. E infatti sarebbe proprio questa la soluzione per rimpinguare le tasse dello Stato secondo Bonelli.