Prima di procedere con l’attivazione dei termosifoni, bisogna essere a conoscenza delle normative in vigore per la stagione invernale 2024-2025: regole e sanzioni.
Ormai da un mese abbiamo salutato l’estate e l’arrivo dell’autunno ha portato con sé maltempo ed un significativo calo delle temperature. Per questo motivo, si pensa già, soprattutto in alcune zone dell’Italia, all’accensione dei termosifoni.
Prima di avviare i riscaldamenti in casa, però, è necessario essere a conoscenza delle normative sul punto in vigore nel nostro Paese. Esistono, difatti, delle direttive a livello nazionale per la stagione invernale 2024-2025 che stabiliscono le date per l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni, ma anche le modalità di utilizzo. Per chi non rispetta queste normative sono previste delle pesanti sanzioni.
Riscaldamenti, le normative per la stagione invernale 2024-2025
In alcune zone del nostro Paese, da qualche giorno, è stato possibile procedere con l’attivazione dei termosifoni. A stabilirlo le direttive nazionali per la stagione invernale 2024-2025, disposte per cercare di ridurre il consumo del gas e limitare l’impatto ambientale.
Nello specifico, tali normative prevedono la suddivisione di tutto il territorio nazionale in sei aree climatiche che vanno dalla A, quella ritenuta più calda, alla F, dove si registrano le temperature più basse. Ciascuna di queste zone può procedere con l’accensione dei riscaldamenti con date differenti che variano dal 15 ottobre al 1° dicembre 2024, mentre quelle per lo spegnimento oscillano dal 15 marzo al 15 aprile 2025.
Inoltre, le direttive impongono un massimo di ore giornaliere per l’utilizzo che può variare dalle 6 alle 14 ore. Le date in questione, però, possono subire delle variazioni: i singoli Comuni, per via di determinate condizioni climatiche, possono chiedere delle deroghe. Esclusa da tali limitazioni la zona F, dove i termosifoni possono essere attivati in qualsiasi periodo dell’anno e senza limiti di utilizzo durante il giorno. Infine, è stata stabilita anche la temperatura massima che può essere impostata all’interno delle abitazioni (21 gradi).
È importante, prima di attivare i termosifoni, oltre a conoscere tali norme, effettuare una pulizia accurata, per evitare malfunzionamenti, ma, soprattutto, dei controlli in modo da essere sicuri che l’impianto di riscaldamento funzioni correttamente. Bisogna, difatti, come previsto dalla legge, procedere con la manutenzione ordinaria della caldaia rivolgendosi ad un tecnico abilitato che certificherà il corretto funzionamento dell’impianto.
Chi non rispetta le normative in vigore rischia una multa il cui importo può variare dai 500 ai 3mila euro, a questa si può aggiungere un ulteriore sanzione da parte delle amministrazione locale che può arrivare sino ad un massimo di 800 euro.