Ci sono alcuni oggetti molto diffusi in casa che tendiamo a smaltire nella maniera errata: non si tratta di una piccolezza, in questo modo inquiniamo moltissimo.
Il continuo verificarsi di fenomeni atmosferici estremi ha fornito maggiore consapevolezza su quelli che sono i rischi collegati all’inquinamento e al surriscaldamento globale che questo comporta. La maggiore coscienza di quello che è l’impatto diretto dell’uomo sull’ambiente ha facilitato il passaggio ad un sistema di raccolta rifiuti che consente di evitare sprechi e di inquinare il luogo in cui viviamo.
In particolare le nuove generazioni hanno a cuore il benessere del pianeta e in questi anni hanno dimostrato maggiore impegno degli adulti nel voler portare avanti la battaglia per l’abbattimento dei comportamenti nocivi per l’ambiente. Un messaggio che sembra essere stato recepito anche dai governi di tutto il mondo che hanno sancito dei patti per la riduzione dell’inquinamento.
La strada è ancora lunga e ci vorranno decenni prima che si riesca a passare all’utilizzo esclusivo di fonti di energia rinnovabili, nel frattempo ognuno di noi può dare il proprio contributo evitando di utilizzare quotidianamente l’auto, optando per veicoli a basso impatto ambientale, operando l’efficientamento energetico della propria abitazione, adottando comportamenti civili e responsabili e curando in modo serio la raccolta differenziata dei rifiuti.
Attenzione a dove buttate questi oggetti comuni: l’errore costa caro all’ambiente
L’impatto con la raccolta differenziata, obbligatoria ormai in ogni parte d’Italia, è stato sicuramente non semplice. Combattere anni e anni di abitudine è complicato, inoltre la differenziata impone una maggiore attenzione ed un maggiore lavoro nello smaltimento dei rifiuti (ad esempio alcuni contenitori in plastica o vetro vanno lavati prima di essere gettati).
Un altro “problema” riguarda lo smaltimento di alcuni oggetti che non sono facilmente etichettabili nelle categorie più comuni, ovvero umido, plastica, carta e vetro. Ogni comune invia ai suoi cittadini un vademecum da studiare attentamente, ma anche in questi opuscoli informativi mancano alcuni oggetti.
Un esempio sicuramente molto noto è quello delle batterie o pile. Ancora oggi questi piccoli oggetti sono utili in casa (presto verranno sostituiti da batterie ricaricabili che vanno gettate solo quando l’oggetto che dev’essere caricato non è più utilizzabile o dagli smartphone) e dopo un tot di mesi vanno cambiate.
In quel momento sorge il problema: dove vanno buttate? La risposta è semplice, non possono essere smaltite come rifiuti normali poiché contengono materiali altamente tossici come mercurio e cadmio. Per tale ragione le pile e le batterie possono essere smaltite solo ed esclusivamente gli appositi contenitori che si trovano in vari punti della città (davanti a municipi, scuole, negozi o le sedi degli enti che si occupano dello smaltimento di rifiuti).