In Sicilia hanno scoperto 40 anfore millenarie che si trovavano a 70 metri di profondità sul fondale marino: sono importantissime.
Il nostro è un Paese antichissimo, che affonda le sue radici nella storia più remota, e nonostante i secoli di scoperte che ci portiamo alle spalle, il nostro passato non smette mai di tornare a galla e sorprenderci. Infatti, in Sicilia sono appena state scoperte 40 anfore millenarie in fondo al Mediterraneo.
L’Italia è uno dei Paesi dove le scoperte archeologiche non finiscono mai, anche dopo secoli e secoli di scavi e ricerche. Ne è un esempio la città di Roma, in cui non si può iniziare a scavare che subito esce fuori qualche reperto storico che fino a quel momento era rimasto seppellito e di cui nessuno sapeva nulla. Così come Roma, sono tantissimi i territori che nascono ancora un’infinità di tesori, sia sotto terra che in fondo al mare.
Infatti, la scorsa settimana ha fatto molto parlare di sé la scoperta siciliana che riguarda 40 anfore millenarie, in fondo al Mar Mediterraneo. La Sicilia è una terra antichissima, dove si sono susseguite potenze e popoli, e dove l’uomo ha lasciato il suo marchio in diversi modi. Ovviamente, non tutti i tesori siciliani si trovano sulla terraferma, e queste anfore ne sono un esempio. Ecco di cosa si tratta, e che importanza ha questo ritrovamento per la storia e la cultura sia italiana che siciliana.
Il tesoro archeologico che il Mar Mediterraneo ha custodito per millenni e che solo da pochi giorni è stato scoperto, consiste in 40 anfore che si possono datare tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Si tratta di un ritrovamento fatto a circa 70 metri di profondità, sul fondale del Mediterraneo, e in particolare nella Riserva Naturale di Vendicari, nei pressi della città di Siracusa. Attualmente le anfore sono in mano agli archeologi e agli esperti, che sono a lavoro per trasportarle intatte nei laboratori di ricerca.
Dopo aver datato con precisione le anfore e averle restaurate al meglio, si inizierà a scavare nei loro segreti, e potrebbero svelare nuove informazioni non solo sull’artigianato, ma anche sul commercio e le rotte marittime del Mediterraneo antico, sui traffici commerciali e sulla lavorazione di allume nell’antichità. Insomma, potrebbero portare alla luce nuove informazioni di grande importanza a livello storico, e non resta che vedere cosa sveleranno agli archeologi.
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