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Il trucco per risparmiare gas quando cucini la pasta: davvero butti la pasta solo quando l’acqua bolle?

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Francesco Fallai

Quante volte hai atteso con pazienza che l’acqua iniziasse a bollire per poi buttare la pasta? Probabilmente ti è stato insegnato così fin da bambino, e sembra la norma, giusto? Eppure, c’è un trucco semplice che potrebbe farti risparmiare sul gas e sulla bolletta energetica.

In un’epoca in cui ogni centesimo conta, specie con i prezzi dell’energia che sembrano salire senza sosta, non è male scoprire che anche piccoli cambiamenti in cucina possono avere un impatto significativo.

L’errore comune: aspettare l’ebollizione

La cultura popolare ci insegna che la pasta va buttata solo quando l’acqua sta già bollendo, con quelle bolle vigorose che sembrano annunciare: “Ora è il momento!”. Tuttavia, secondo la fisica e la chimica della cottura, non è affatto necessario aspettare l’ebollizione completa. In effetti, la pasta non ha bisogno di temperature così elevate per cuocere correttamente: basta che l’acqua sia molto calda, intorno ai 93 gradi, per garantire una cottura perfetta.

Questo piccolo dettaglio ci porta a una domanda: perché continuiamo ad aspettare che l’acqua bolla, consumando più gas del necessario, quando la pasta può cuocere a temperature più basse? Sembra un’abitudine più legata alla tradizione che a una reale necessità.

La crisi energetica ci obbliga a ripensare le abitudini

Con la crisi energetica che sta mettendo a dura prova le finanze di molte famiglie, è inevitabile cercare soluzioni che possano ridurre i consumi. Cucinare è una delle attività domestiche che richiede più energia, e la cottura della pasta, una delle pietanze più amate in Italia, non fa eccezione. Ogni piccolo accorgimento può fare la differenza. Ed è qui che entra in gioco il trucco di cui parliamo: non aspettare l’ebollizione completa per buttare la pasta.

In un contesto in cui i costi del gas e della luce continuano a salire, ogni minuto in cui il fornello rimane acceso conta. Molti tradizionalisti potrebbero storcere il naso all’idea di cambiare un’abitudine radicata, ma vale la pena chiedersi: è davvero così necessario seguire alla lettera la “regola dell’ebollizione”?

Come funziona il trucco del risparmio

Il principio è semplice: la pasta cuoce perfettamente a una temperatura inferiore ai 100 gradi, quindi basta che l’acqua sia molto calda, anche senza raggiungere una piena ebollizione. Una volta che l’acqua è sufficientemente calda (circa 93 gradi), puoi già buttare la pasta e coprire la pentola. L’idea è che, coprendo la pentola, il calore si conserverà meglio e la pasta continuerà a cuocere senza bisogno di mantenere una fiamma alta per tutto il tempo.

Questo non solo permette di risparmiare sul gas, ma anche di ridurre il tempo complessivo di cottura, contribuendo a un minor consumo di energia elettrica, se si utilizza un piano di cottura a induzione.

Altri metodi per risparmiare energia in cucina

Se l’idea di buttare la pasta prima che l’acqua bolla ti ha incuriosito, sappi che ci sono molti altri piccoli trucchi che possono aiutarti a risparmiare energia in cucina. Eccone alcuni:

  1. Usare il coperchio: sembra banale, ma cuocere con la pentola coperta riduce notevolmente la dispersione di calore, accelerando i tempi di cottura e riducendo il consumo di gas o elettricità.
  2. Spegnere il fornello prima del tempo: per molte pietanze, puoi spegnere il fornello qualche minuto prima del termine della cottura e lasciare che il calore residuo faccia il resto del lavoro.
  3. Cottura passiva: simile al trucco della pasta, consiste nel portare a bollore l’acqua, buttare la pasta, coprire la pentola e spegnere il fuoco, lasciando che la pasta cuocia con il calore residuo.
  4. Pentole a pressione: queste pentole riducono drasticamente i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di gas.
Francesco Fallai

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