Chi subisce un trattamento medico non adeguato da parte di un dentista può denunciarlo e ottenere un risarcimento. Ecco come si fa.
Il lavoro di un dentista, proprio come quello di un medico, può essere contestato laddove crei un danno al paziente. Esistono diverse norme che permettono di poter ottenere un risarcimento economico da un dentista dopo un intervento sbagliato o poco risolutivo. Secondo l’articolo 2049 del Codice Civile, per esempio, il professionista è responsabile per i danni cagionati a terzi a causa di negligenza, imperizia, colpa o violazione di norme di legge. E questa fattispecie, ovviamente, include anche i dentisti.
Ma non è tutto. Quando il danno è legato a un contratto, il paziente può richiedere il risarcimento dei danni in base all’articolo 2946 del Codice Civile, che prevede un termine di prescrizione decennale. Per esempio, un dentista può promettere al paziente di realizzare una serie di impianti entro una certa data. Il paziente paga anticipatamente, ma il lavoro non viene completato il lavoro entro il termine concordato (causando disagi e magari ulteriori costi al paziente). In questo caso si può richiedere un risarcimento per i danni subiti.
In più, c’è il caso della responsabilità extracontrattuale, il cui termine di prescrizione è di cinque anni, secondo l’articolo 2947 del Codice Civile. L’esempio è quello di un professionista che esegue un’estrazione e, a causa di propria negligenza, provoca un’infezione grave al paziente. Anche in assenza di un contratto specifico riguardante l’estrazione, il paziente può richiedere un risarcimento per i danni fisici e morali subiti a causa dell’errore del dentista.
Volendo si può anche presentare una denuncia formale presso l’ordine degli odontoiatri della Regione di appartenenza, in modo che sia avviato un procedimento disciplinare contro il dentista. In generale, però, ci sono alcuni importanti passaggi da seguire per poter davvero contestare il lavoro di un dentista e chiedere il conseguente risarcimento.
Danni alla salute: come chiedere un risarcimento a un dentista
La prima cosa da fare è raccogliere le prove oggettive. Si tratta di conservare bene tutta la documentazione relativa al trattamento: fatture, referti medici e qualsiasi altra comunicazione con il dentista. Ci vuole poi una valutazione medica. In pratica, è utile avere una seconda opinione da un altro dentista o da un odontoiatra, in modo da poter confermare che il trattamento ricevuto sia stato negligente oppure errato.
A questo punto si passa ai fatti, ovvero alla denuncia. Prima bisogna capire quale denuncia avviare (in base al reato o al danno). Poi conviene sempre avanzare anche un richiamo formale presso l’ordine degli odontoiatri. E se il danno è confermato, si può richiedere il risarcimento dei danni attraverso un’azione legale.
Il risarcimento dovrebbe comprendere il rimborso delle spese mediche e una penale per il dolore subito. Poi vanno messe in conto anche le eventuali perdite economiche derivanti dall’invalidità temporanea o permanente. Per non sbagliare nessun passaggio è sempre utile farsi seguire da un avvocato competente nel settore. Inoltre è importante agire tempestivamente.