Grilli e altri insetti: li mangi già in questi cibi e nemmeno lo sai

Mangiamo già da tempo gli insetti sui nostri alimenti, anche se questa cosa passa spesso inosservata: la legge lo permette da molti anni.

Già dapprima il via libera da parte dell’UE nel 2023, sono state molte le critiche in merito all’ok dei prodotti che contengono gli insetti. Tra questi gli Acheta domesticus – più comunemente detti ‘grilli domestici’ – e successivamente di altre 3 varietà, tra cui il verme della farina farina minore (Alphitobius diaperinus). Eppure, nonostante il polverone sollevato, l’introduzione di insetti negli alimenti non è certo una novità.

Grilli e insetti nei cibi
Insetti negli alimenti: la verità sull’industria alimentare – pltpuregreen.it

Da sempre ingeriamo prodotti che contengono insetti, più o meno consapevolmente. Tra questi rientrano gli yogurt commerciali, ma anche il classico spritz, la bevanda alcolica per eccellenza dell’aperitivo all’italiana. Tra grilli, locuste e larve, esistono altri insetti che finiscono quotidianamente nel nostro stomaco, spesso e volentieri pensati per i più piccoli.

Gli insetti che mangiamo ogni giorno senza saperlo

Secondo uno studio del Centro per lo Sviluppo Sostenibile (CSS) e l’Università IULM di Milano, “ogni anno in media il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 gr”. Degli ingredienti, questi, da tempo tollerati nell’industria alimentare, a patto che rispettino certe soglie.

Gli insetti che mangiamo ogni giorno
Insetti negli alimenti: cosa prevede la legge – pltpuregreen.it

Come spiegato dalla dottoressa Rosantonietta Scramaglia, docente Università IULM e membro Comitato Scientifico CSS: “Ad esempio, un bicchiere di aranciata può contenere fino a cinque moscerini e una barretta di cioccolato fino a otto parti di insetti; nell’insalata, nelle marmellate, nei succhi di frutta, nelle passate di pomodoro e nelle farine sono in genere presenti parti di insetti”.

Alla fine si parla di natura, motivo per il quale potremmo anche dare una ragione razionale a questo fenomeno per esempio nei moscerini che volano intorno alle arance, ma la verità è che alcuni insetti servono proprio per migliorare l’aspetto di un determinato alimento. Basti pensare ai coloranti, magari considerati ‘naturali’. Ecco, la natura non sempre riguarda solamente la flora.

La cocciniglia, per esempio, è un colorante naturale (rosso) che deriva dalla ‘spremitura’ di questo insetto. Entrando nel dettaglio, per ottenere il colorante rosso – indicato con la sigla E120 – si utilizzano le femmine gravide di cocciniglia, poiché secernono più liquido. Una volta essiccate, vengono macinate per ottenere una specie di polvere.

Dopo uno speciale procedimento, da questa polvere si ottiene una sostanza rossa, chiamata acido carminico. Per ottenere un chilo di colorante servono tra gli 80 mila e i 100 mila esemplari di cocciniglia. Dove possiamo trovarlo? In alimenti come yogourt rossi (fragola, mirtilli, ecc), succhi di frutta rossi e aranciati, caramelle gommose colorate, bevande energetiche e alcoliche come lo spritz.

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