I nonni che hanno scelto o stanno per fare un bonifico a un nipote devono stare in allerta, ci possono essere conseguenze poco piacevoli.
Aiutare un figlio o un nipote è più che naturale, sia perché magari si è a conoscenza di un loro momento di difficoltà, sia perché si desidera dare loro un premio in occasione di una ricorrenza e non solo. Anche chi non è più giovanissimo è diventato ormai in grado di sfruttare l’home banking, per questo può riuscire in maniera piuttosto agevole a fare un bonifico senza la necessità di andare personalmente in banca, così da portare a termine l’operazione in pochi minuti.
Anzi, a volte agire muoversi in questo modo è quasi inevitabile, specialmente se il ragazzo vive lontano da casa per motivi di studi e non si ha alcuna certezza su quando lo si potrà rivedere di persona. Compiere questa azione può nascondere però diverse insidie e può portare ad andare incontro a situazioni spiacevoli, è bene conoscerle così da ridurre questa eventualità.
Bonifico a un nipote? Ecco cosa fare per evitare problemi
E’ davvero semplice fare un bonifico a un nipote se si desidera fargli un regalo, ma non è detto che questa operazione renda del tutto esenti dai controlli del fisco. A livello generale la legge parla chiaro: le donazioni possono essere fatte solo attraverso un atto pubblico, a meno che non si tratti di beni di modesto valore. In questo caso è quindi necessario un contratto redatto da un notaio, alla presenza di due testimoni.
Questo vale anche per la cosiddetta “mancia” che si decide di dare come premio non sapendo magari di preciso cosa possa piacergli? Regalare una somma di denaro, indipendentemente dall’importo, rientra tra le donazioni, per questo se la somma è ingente sarebbe necessario fare riferimento a un professionista per la stesura dell’accordo. Solo se la cifra è minima si potrebbe soprassedere, anche se si dovrebbero comunque tenere presenti le condizioni economiche del donante, per cui anche 100 euro possono rappresentare un grande sacrificio.
Qualora la donazione supiti il limite imposto per legge per l’uso dei contanti è inevitabile ricorrere al bonifico, non solo per motivi pratici. In alcuni casi però può accadere che il fisco possa avanzare dei sospetti, al punto tale da ritenere necessario fare verifiche per capire il motivo per cui si è scelto di fare questo trasferimento di soldi. Salvo casi particolari, fare questo a Natale e Pasqua, o magari in occasione del compleanno, viene ritenuto “normale”, se però la situazione diventa più frequente è quasi naturale aspettarsi degli accertamenti.
A quel punto l’operazione potrebbe essere ritenuta un vero e proprio pagamento, come se si stesse saldando con regolarità il nipote, per questo la somma dovrebbe esser tassata. In via preventiva si potrebbe provare a inserire una causale ben precisa, ovvero: “donazione” o “regalo di compleanno”, anche questo però non esclude del tutto la verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate., specialmente se si notano bonifici effettuati con cadenza periodica.
C’è chi, ad esempio, vorrebbe provare ad aiutare un nipote nel pagamento degli studi, per questo potrebbe decidere di versare il suo conto 1.000 euro ogni mese anche per un anno, sarebbe però impossibile avere la certezza che questo non stia avvenendo per altri motivi, magari per un lavoro vero e proprio fatto. Se così fosse, però, questa cifra dovrebbe essere tassata. E’ possibile comunque evitare questo seguendo due strade: una raccomandata A/R o una PEC in cui il donante fa sapere al giovane di volerlo premiare o, in alternativa, una scrittura privata in cui si spiegano le motivazioni di quanto fatto. Solo così ci si potrà sentire più tranquilli.