Le cartelle esattoriali 2025 non vanno rottamate a prescindere per non avere debiti. Le novità in atto sono una risorsa inaspettatamente vantaggiosa: 0 sprechi, massimo risparmio!
La situazione economica del momento non è delle più floride, complice un quadro contraddistinto da forte crisi, depressione di crescita, ed aumento continuo e costante del livello dei prezzi con l’inflazione. Per cui, sembrerebbe molto difficile tirare un sospiro di sollievo anche quando si presenterà nel 2025 la questione delle cartelle esattoriali, ma è questa la calda news. Si può risparmiare anche senza una misura “Extra-ordinaria” come la rottamazione. Come fare? Facile e veloce, basta seguire queste dritte.
Come già accennato, la situazione finanziaria italiana è un vero guaio. Le azioni consuete che prevedono la rottamazione dei debiti non appaiono le più vantaggiose, ma non bisogna spaventarsi. Infatti, in soccorso giungono delle novità in materia di cartelle esattoriali, le quali renderanno il 2025 meno duro del previsto. Si tratta di gestire la situazione in maniera alternativa, una sperimentazione e prova, che secondo le analisi, potrebbe davvero garantire la massima condizione di risparmio possibile.
L’ADE, sigla che indica l’Agenzia delle Entrate, richiede comunque il pagamento di aliquote e tasse, e se il cittadino chiamato in causa non vi risponde, allora seguono altre mosse preoccupanti. L’iter comune è quello di riconoscere i debiti non dovutamente versati, e le stesse cartelle assumono la condizione di titoli esecutivi, e di conseguenza è lo stesso Istituto che può procedere con pignoramenti e fermi amministrativi.
È sicuramente meglio pagare, ma come fare quando ci si sente con l’acqua alla gola? La situazione pare molto più problematica del previsto, ma c’è una possibilità che in pochi conoscono che potrebbe svoltare tutto in positivo.
Come già accennato c’è una soluzione a tutto, e in questo caso è più inedita che mai. Non si procede né con condoni, cioè l’annullamento parziale o totale del debito, né tantomeno con la rottamazione che prevede agevolazioni fiscali di un certo peso. Non è fantasia o una fake news, ma una possibilità concreta fatta di poche e semplici mosse. Niente sanzioni o pagamenti con interessi, ma estinzione pura dei debiti.
Come fare? La strada da perseguire è quella della prescrizione e sgravio fiscale. Se con la rottamazione delle cartelle esattoriali si usa uno strumento che avvantaggia chi ha debiti riducendo l’importo da versare, escludendo sanzioni ed interessi, dilazionando al contempo il debito, c’è al tempo stesso più di un’alternativa che permette davvero di ridurre le somme, cioè la prescrizione.
Facendo riferimento alle norme, la cartelle legate ai debiti con lo Stato, è il caso dell’IRPEF, hanno un tempo di prescrizione della durata di 10 anni, ma le sanzioni possono avere tempo minore, come 5 anni. Cosa significa? Che se il cittadino ha una cartella esattoriale che sta per scadere, potrebbe muovere la mossa della richiesta dello sgravio, parzialmente, proprio per evitare conseguenza dannose.
In sostanza, niente sanzioni o interessi aggiunti, ma la somma originaria. A confermare ciò è l’ordinanza n. 4960 della Corte di Cassazione che conferma a pieno titolo la legittimità di questa possibilità. Avviene in automatico? Assolutamente no, è sempre il cittadino a muoversi inoltrando la domanda.
Si può sognare di più richiedendo la sospensione legale, cioè l’annullamento totale della riscossione se il cittadino ritiene che quanto deve pagare sia sostanzialmente “infondato”. Si appella direttamente all’ADE, nello specifico all’ufficio che ha emesso la cartella. Entra così in gioco l’istituto dell’autotutela, l’altra alternativa. Ma è sempre possibile fare questo? Ovviamente no, ecco qualche caso.
Usufruire dell’autotutela è possibile quando il pagamento del debito è avvenuto prima dell’iscrizione a ruolo, se l’ente creditore ha posto lo sgravio, se i tempi di prescrizione non sono stati rispettati, o c’è una sospensione del giudizio. Entro quando inoltrare la domanda? Entro 60 giorni dalla ricezione della notifica legata alle cartelle esattoriali. Sono necessari ulteriori 10 giorni prima che l’ADE informi di quanto accaduto l’ente creditore. Se quest’ultimo non risponde in 220 giorni, si procede… con l’annullamento della cartella!
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