C’è una verità che riguarda il come è rappresentato Buddha in Occidente, che molto probabilmente non conosci. Di cosa si tratta.
Viviamo in un’epoca in cui le informazioni sono a disposizione di tutti, ma non sempre si approfondiscono le cose e a volte, questo può generare dei misunderstandings (fraintendimenti, ndr).
La figura del Buddha è esistita realmente, e il suo vero nome era Siddharta Gautama, come attestano le varie fonti. Siddharta, detto, appunto, Buddha, sarebbe nato tra il 566 a.C. e il 486 a.C. tra Nepal e India. C’è però da dire che potrebbe essere anche nato dopo questa data, e in merito ci sono fonti diverse, per cui non è semplice stabilire quale sia con certezza il reale periodo.
Buddha, in sanscrito, vuol dire “colui che si è risvegliato” o “che ha raggiunto l’illuminazione”. In base alla tradizione buddista, Siddharta avrebbe avuto diverse rinascite, non intese come reincarnazioni ma come successione di esistenze che restano connesse tra loro dagli effetti del karma.
Su queste vite anteriori, come vengono definite, ci sono 547 racconti in cui si parla di tutta una serie di tematiche. In Occidente, Buddha sarebbe rappresentato “paffuto” in certi contesti, ma lo era realmente?
Buddha, la verità sulla sua rappresentazione
Da quello che si sa di Siddharta, egli era figlio di una ricca famiglia di origini nobili, e che sarebbe fuggito per seguire la sua vocazione di asceta.
Nel periodo in cui si diede alla vita da asceta, egli fece dei digiuni davvero molto pesanti. Non sarebbe potuto essere “panciuto”, di conseguenza, come spesso appare nelle nostre menti, e c’è un motivo ben preciso, in realtà. Il motivo è che quel Buddha panciuto, non è Siddharta, ma il Budai.
Quest’ultimo non è altri che una variante popolare cinese, come riporta Focus, che si ispira al monaco Budai, che visse, invece, nel X secolo d.C. Tale monaco, come narra la tradizione, si sarebbe goduto la vita per lungo tempo, per poi decidere di vivere da asceta e poi terminare i suoi giorni da illuminato. Ecco perché lo chiamano Buddha.
Quest’uomo è rappresentato paffuto e calvo, ed è simbolo di fortuna e abbondanza, nonché di generosità. Sono quindi due figure in realtà totalmente diverse, accomunate però dalla vita ascetica. Ma in Occidente, per chi non conosce questa tradizione, è molto facile arrivare a confondersi e pensare a Buddha come a un uomo paffuto.