Bonus fotovoltaico 2024, chi può richiederlo e come funziona? Approfondiamo un’opportunità di risparmio da valutare attentamente.
Il fotovoltaico residenziale garantisce numerosi vantaggi ma come risparmiare sull’ingente spesa iniziale? Grazie ad un apposito Bonus con detrazione che non richiede la SCIA. Bisogna solo prestare attenzione al plafond e sbrigarsi per non perdere un’importante occasione di risparmio.
L’incertezza intorno all’installazione di un impianto fotovoltaico si può superare valutando i vantaggi della soluzione. Iniziamo dal risparmio sui costi della bolletta dell’energia elettrica, dalla produzione di energia sostenibile e pulita e dall’aumento dell’autonoma energetica. Aggiungiamo la valorizzare dell’immobile e la maggiorazione dell’efficienza energetica con aumento della classe energetica. Inoltre il fotovoltaico richiede una manutenzione poco frequente con costi contenuti e l’eventuale smaltimento dei pannelli è a carico del produttore.
Tra gli svantaggi il costo iniziale dell’impianto nonostante le agevolazioni richiedibili. Si stima in media una spesa tra 2.500 e 3.500 euro per kWp. Un impianto da 3 kW, dunque, può costare tra 7.500 e 10.500 euro. Un costo che dovrà essere sostenuto per poi recuperarlo in parte tramite detrazione. L’installazione dell’impianto fotovoltaico, dunque, deve essere vista come un investimento nel lungo termine dato che garantirà un importante risparmio in bolletta con la spesa ammortizzabile in poco tempo scegliendo un impianto di alta qualità.
In realtà ci sono più Bonus fotovoltaico 2024 tra cui scegliere l’agevolazione giusta per ammortizzare la spesa di acquisto dell’impianto. Chi ha effettuato una ristrutturazione della propria abitazione e/o ha installato il fotovoltaico può scegliere il Bonus ristrutturazione con detrazione del 50% e tetto di spesa massimo di 96 mila euro (nel 2025 l’aliquota scenderà al 36% e il tetto di spesa a 48 mila euro). In alternativa c’è l’Ecobonus con detrazione al 65% applicabile indipendentemente dalla ristrutturazione dell’abitazione con tetto di spesa massimo di 60 mila euro. Occorre prestare molta attenzione, dunque, al plafond.
Se si utilizza nello stesso anno la detrazione al 50% superando i 96 mila euro (ossia esaurendo il plafond) allora si potrà usare unicamente l’agevolazione per le riqualificazioni energetiche per l’installazione di un impianto fotovoltaico. Avendo ristrutturato negli anni precedenti, invece, e con intervento già concluso si potrà valutare quale dei due Bonus sia più conveniente e scegliere di conseguenza. Ricordiamo che per il Bonus riqualificazione energetica sono agevolabili gli interventi per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali. Un’ultima indicazione riguarda la SCIA, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Secondo il decreto 17 del 2022 (articolo 9 comma 1), l’installazione di un impianto fotovoltaico rientra tra gli interventi di edilizia libera. Significa che non serve alcun titolo abilitativo come la SCIA.
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