Scopri come e quando potresti evitare di pagare il bollo auto. Ma attenzione alle eccezioni: cosa devi sapere per evitare sanzioni
Il bollo auto è una delle imposte più odiate dagli automobilisti. Ma cosa succede se non lo paghiamo? E se ti dicessi che, in alcune situazioni, potresti effettivamente evitare di pagarlo? Parliamo di prescrizione del bollo auto: un caso raro, ma possibile, che può alleggerire le tasche di qualche automobilista fortunato.
Secondo la normativa italiana, il bollo auto cade in prescrizione dopo tre anni. Questo significa che, se non ricevi una notifica entro quel periodo, non devi più pagare. Il calcolo parte dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui doveva essere effettuato il pagamento. Ad esempio, se il bollo scadeva a giugno 2022, la prescrizione scatterà il 31 dicembre 2025, liberando così il contribuente dal debito a partire dal primo gennaio 2026.
Attenzione, però: ci sono alcune eccezioni. Durante la pandemia, la normativa emergenziale ha introdotto una sospensione dei termini di riscossione di circa due anni. Questo significa che i bolli degli anni 2019, 2020 e 2021 hanno una finestra estesa per il pagamento. La Regione, quindi, ha ancora il diritto di notificare le richieste di pagamento per queste annualità, estendendo il termine di prescrizione al primo gennaio 2025 per il bollo 2019, al 2026 per quello del 2020, e così via.
Inoltre, ci sono alcuni atti che possono interrompere e far ripartire il conteggio della prescrizione: avvisi di accertamento, solleciti di pagamento, cartelle esattoriali, e altri atti formali emessi entro i tre anni. Se ricevi uno di questi documenti, il periodo di prescrizione viene azzerato e riparte da capo. Nel caso di un automobilista di Agrigento, ad esempio, la Corte di giustizia tributaria ha annullato una cartella di pagamento del bollo risalente al 2015, poiché la prima notifica era stata inviata nel settembre 2022, ovvero troppo tardi rispetto al termine previsto.
Sfortunatamente, evitare il pagamento del bollo non è sempre così semplice, e ci sono diverse conseguenze. Se il bollo non viene pagato entro la scadenza, la prima conseguenza è una sanzione pecuniaria del 30%, cui si aggiungono gli interessi di mora, calcolati in base ai giorni di ritardo. Più tempo passa, più gli interessi aumentano, rendendo il debito sempre più pesante.
Se il pagamento non viene effettuato neanche dopo il sollecito, l’importo viene iscritto a ruolo e l’Agenzia delle Entrate emette una cartella esattoriale. A quel punto, il contribuente ha 60 giorni per saldare il debito o contestarlo. Oltre questi 60 giorni, la somma cresce ulteriormente a causa di spese di riscossione e ulteriori sanzioni.
Ma non è tutto: se il bollo continua a non essere pagato, l’Agenzia delle Entrate può procedere con il fermo amministrativo del veicolo, rendendolo di fatto inutilizzabile finché non verrà saldato il debito. E, nei casi più estremi, se il bollo non viene pagato per tre anni consecutivi, il veicolo può essere cancellato d’ufficio dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). In questo caso, l’auto non potrà più circolare legalmente e sarà necessario procedere alla demolizione o alla reimmatricolazione, con ulteriori costi a carico del proprietario.
In sintesi, il bollo auto va pagato ogni anno, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione del veicolo. La prescrizione dopo tre anni offre un’ancora di salvezza per chi si dimentica, ma solo a patto che non vi siano state notifiche o atti interruttivi da parte dell’amministrazione. Per questo motivo in realtà converrebbe pagarlo sempre per evitare di pagare di più. Se poi si vuole davvero sfidare la sorte si può sperare in quella piccola possibilità che l’Agenzia delle Entrate “dimentichi” la notifica per 3 anni. Ma
Dunque, se sei tra i fortunati(ssimi) che si vedono notificare una richiesta di pagamento con più di tre anni di ritardo (e senza che ci siano stati atti interruttivi nel mezzo), puoi tirare un sospiro di sollievo. Ma non dimentichiamo che la burocrazia è complessa e che i rischi di sanzioni, fermi amministrativi o addirittura cancellazioni dal PRA sono molto concreti. Pagare il bollo in tempo è sempre la scelta migliore per evitare grattacapi e costi aggiuntivi.
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