Aumenti da capogiro con gli aumenti previsti per il bollo auto 2025: sono per tutti? Normativa in vigore, aggiornamenti, e cosa è meglio fare davanti alle novità.
Auto popolari che subiscono grosso aumento del bollo auto nel 2025, è uno scherzo? A detta di molti, purtroppo no, è una verità che sta per consolidarsi. Ma quello che altri non sanno, è che si può agire tempestivamente scegliendo la condizione migliore e che fa al caso proprio. C’entra la nuova Manovra di Bilancio, o ci sono altre criticità ancora troppo poco note nel sistema? Guardia alta e attenzione ai dettagli, chi si “guarda adesso” è salvaguardato in futuro, ma non bisogna perdere tempo.
Nessuna sorpresa nel pagamento del bollo auto, chiunque sia iscritto al registro del Pra, sigla che indica il pubblico registro automobilistico, sa benissimo a cosa va incontro. Peccato che l’amara sorpresa subentra nel 2025 per una questione decisamente inedita, e che fa letteralmente accapponare la pelle ai contribuenti. Perché sono previsti dei grossi aumenti? Come se altre tasse, spese e vita quotidiana, non siano già aumentati!
L’aspetto più confusionario è che bisogna aggiornarsi a dovere. Poiché quanto detto a livello nazionale, non è detto che sia “legge” a livello regionale e locale. Appunto, la legge è legge, ma l’Italia è bella perché varia anche dal punto di vista normativo, e molti stanno per cacciarsi nei guai senza nemmeno esserne a conoscenza.
Con il bollo auto 2025 non si scherza, occhio ai prezzi!
Quindi, assodato che generalmente è la normativa che parla per tutti, ma ad agire sono poi le singole Regioni a livello locale, si deve poi procedere con lo step successivo. Si tratta di valutare esenzioni e possibili scontistiche, ma anche di aumenti che spettano alla maggior parte della popolazione. Perché nonostante possa sembrare assurdo, ma è proprio alle auto più comuni che subentra questo aumento vertiginoso dei costi.
Se di norma i veicoli che inquinano meno sono i fortunati ad avere delle esenzioni del caso, ecco che questi vantaggi iniziano a scomparire nel prossimo 2025. Un’auto ibrida inquina poco, e questo è un immenso vantaggio. Ma a cosa serve acquistarne una a prezzi così elevati, se poi non ci sono altri incentivi da parte dello Stato? Tanto viene considerata alla stregua di quelle che sporcano il pianeta!
Cioè se costano così tanto, oltre al benessere che può avere l’ambiente, cosa c’è? Il problema non è non avere altri vantaggi, ma è sottostare a dei costi assurdi e al tempo stesso patire le peggiori conseguenze. Molti cittadini si sentono truffati e di aver perso tanti soldi.
Come già detto, ogni Regione disciplina a modo suo. Se generalmente le ibride “costavano meno di bollo”, ad oggi non è più così. Di norma, è in base al numero di anni dall’immatricolazione che ci sono certi benefici, ma ogni Regione ha la sua, ed è proprio una di queste che fa impazzire i cittadini. Non si è più esenti per un certo numero di anni, la normativa cambia tutto.
È la Regione Piemonte che fa storcere il naso, perché a partire dal 2025 il bollo auto va pagato anche dalle auto ibride. Se già l’esenzione non era totale, ma di circa il 50%, adesso non si può pensare ad altro. Per i veicoli con alimentazione metano/benzina o benzina/GPL, c’era la possibilità dell’esenzione solo per 5 anni dall’immatricolazione.
Invece, per quelli con l’alimentazione benzina/elettrica ed hanno già soddisfatto il diritto di esenzione per 5 anni, devono pagare il bollo al 50% se la potenza del veicolo ammonta a 100 Kw.
Va decisamente peggio alle auto immatricolate dal 1° gennaio 2025: nei primi 5 anni godono del 50% di sconto, dal sesto in poi, pagano come tutte le altre tipologie di vetture.