Grazie al decalogo antispreco elaborato dagli esperti potremo finalmente dire basta agli scarti di cibo in cucina.
Per dirla con una fortunata espressione di papa Francesco, oggi viviamo immersi in una cultura dello scarto che “rottama” soprattutto le persone più vulnerabili, considerate come cose senza valore. Se già le persone rischiano di finire in una sorta di “discarica esistenziale”, figuriamoci cosa può succedere col cibo.
Non stupisce infatti che il problema del cibo scartato abbia proporzioni globali. Uno dei tanti paradossi di un mondo dove ancora tanti soffrono la fame. Si stima che col cibo buttato ogni anno si potrebbero sfamare 1,26 miliardi di persone. Solo in Italia ogni giorno gettiamo via 75 grammi di cibo al giorno (27.253 kg annui pro capite).
Gli sprechi di cibo in cucina degli italiani valgono 6,48 miliardi di euro, quasi mezzo punto del PIL, mentre quelli della filiera produttiva superano i 9 miliardi di euro. I motivi per dire basta agli sprechi in cucina non mancano. Converrà dunque seguire il decalogo degli esperti per risparmiare sul cibo gettato via.
Per cambiare passo sul tema degli sprechi in cucina può tornare utile il decalogo antispreco elaborato dall’Osservatorio sulle eccedenze, recuperi e sprechi alimentari. Non si tratta, lo diciamo subito, di una lista di “cose proibite” quanto di una serie di spunti da mettere in pratica.
Sprechi in cucina, il decalogo per dire basta
Una prima strategia contro lo spreco consiste nel pianificare bene la spesa, nel conservare correttamente e preparare con cura gli alimenti. Attenzione dunque a non cedere alle tentazioni delle maxi confezioni e degli acquisti superflui, che facilmente possono dare luogo a sprechi di cibo.
È importante poi non “stare troppo al fresco”. Nel senso che i cibi più sprecati in casa sono quelli freschi: pane, frutta, verdura. Meglio pianificare bene questi acquisti. Occhio poi alla data di scadenza dei prodotti: non dimentichiamo di leggere attentamente le etichette.
Non sarà male anche imparare a distinguere tra indicazioni come «Da consumarsi entro» e «Da consumarsi preferibilmente entro». La prima indica il limite massimo oltre il quale non dovremo consumare il prodotto (usata di solito per i prodotti altamente deperibili come ad esempio il latte fresco).
La seconda dicitura indica invece che il prodotto può ancora essere consumato – meglio se in tempi brevi – anche dopo la data riportata senza che ci siano rischi per la salute. Non esageriamo poi con le dosi quando cuciniamo e prendiamo l’abitudine di mangiare il giorno dopo gli avanzi del giorno prima, magari utilizzandoli in nuove ricette.
Quando diamo feste in casa non vergogniamoci di chiedere ai nostri ospiti se vogliono portarsi via qualche pietanza avanzata durante i festeggiamenti. Aiuta a evitare gli sprechi anche la doggy bag, la scatola per portare a casa gli avanzi dei pasti al ristorante (basta chiederla). Utile anche informarsi sui programmi antispreco della nostra città in modo da donare ai bisognosi il nostro surplus alimentare.