La Naspi non viene erogata dopo una determinata età, nonostante si rispettino i requisiti: cosa dice la legge in merito.
Come ormai noto, la Naspi è l’indennità di disoccupazione che spetta a tutti i dipendenti che hanno perso il lavoro in maniera involontaria. Come ogni sussidio, anche questo non scatta in automatico, ma richiede una domanda ben specifica.
Una volta che viene fatta domanda, sarà l’Istituto a stabilire se vi sono i requisiti per l’accettazione. Oltre alla domanda di per sè, è necessario fare attenzione anche al mantenimento dell’assegno: qualora ci fossero modifiche reddituali, è necessario comunicarle tempestivamente all’INPS. Tra queste rientrano solamente i redditi di lavoro, in diverse forme e misure. In alcuni casi la Naspi potrebbe non essere compatibile; in altri, viene solamente decurtata.
Un esempio lampante è il lavoro part-time, dove previa comunicazione, ci sarà una riduzione dell’assegno mensile. A parte questo, in molti sottovalutano il limite anagrafico: dopo una certa età, infatti, l’assegno di disoccupazione potrebbe cessare da un momento all’altro. Ma vediamo nel dettaglio.
La Naspi dopo il raggiungimento dei requisiti per la pensione: cosa succede?
La Naspi segue delle regole ben precise ed una delle più sottovalutate è legata all’età del richiedente. Infatti, anche se si è ancora senza lavoro e si percepisce regolarmente la Naspi, questa decade nel momento in cui vengono raggiunti i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata. Ma cosa accade se un lavoratore disoccupato non presenta domanda per la pensione pur avendo maturato tutti i requisiti?
La legge è chiara: l’indennità non può essere prolungata oltre il momento in cui il diritto alla pensione è maturato. Questo, indipendentemente dalla presentazione o meno della domanda. Quindi, anche se si è disoccupati e si preferisce continuare a percepire la Naspi per un periodo più lungo, nella speranza di ottenere un beneficio economico maggiore, la normativa impedisce di estendere la durata dell’indennità oltre il termine previsto per legge.
In tutto ciò, il diritto alla Naspi cessa automaticamente una volta raggiunti i requisiti pensionistici, anche se la pensione non è ancora stata formalmente richiesta o percepita. Questo evita un eventuale sovrapposizione tra le due prestazioni e l’indebito prolungamento della Naspi.
La legge stabilisce quindi che non si può decidere discrezionalmente di optare per la Naspi a scapito della pensione, poiché la prima decade con il sopraggiungere del diritto al secondo trattamento. Anche la giurisprudenza conferma questa interpretazione: la Corte di Cassazione (n. 11965 del 2024) ha ribadito che il termine per la decadenza della Naspi decorre dalla maturazione dei requisiti per la pensione, indipendentemente dalla richiesta formale di pensionamento.
Dunque, una volta raggiunta l’età pensionabile, chi percepisce la Naspi deve essere consapevole che, anche senza presentare domanda di pensione, il sussidio di disoccupazione terminerà automaticamente.